mercoledì 29 luglio 2009

Lesson n° 2

La seconda è quasi più semplice della prima, ma comporta implicazioni forse più brigose: in materia di indicazioni stradali mai fidarsi di chi ti sta portando da qualche parte. Di nuovo è necessaria una spiegazione.
Io di solito, per mio grande difetto di avere una smisurata fiducia verso il prossimo, tendo a non indagare troppo sulla meta di uscita dove qualcuno mi sta portando ovvero se mi dicono che mi portano in un posto piuttosto che in un altro, do per scontato che chi mi sta guidando sappia dove si debba andare. Sbagliato. Spesso le guide si spacciano per guide e invece ne sanno meno di te. Cosa può esserci di brigoso in tutto ciò? Se ad esempio ti trovi ad essere dal lato sbagliato di un parco come Prospect Park a Brooklyn (lascio a voi scoprire le dimensioni :)) dove ti stanno portando per vedere un concerto, tocca che una volta uscite dalla metro (30 min di tragitto), per raggiungere il lato giusto si debba prendere un autobus, camminare per 1 km (ovviamente attraversare il parco sarebbe stato più corto, ma come voi mi insegnate è meglio evitare i parchi di notte) e nel frattempo ci siamo pure perse buona parte del concerto. Intelligente, no?
Giuro che la prossima volta se non mi danno delucidazioni in merito a tutta l'organizzazione della trasferta non mi muovo.

Pronta per la lesson n° 3
vostra
Chiara

domenica 26 luglio 2009

Meglio prendere appunti

Sono a NY da 2 soli giorni e già questa città mi ha ripetuto due lezione che d'ora in poi non posso davvero scordare.
La prima, che vi potrà sembrar banale, è che bisogna sempre uscire di casa con l'ombrello nella borsa. Vi spiego meglio perché.
Considerate che qui a NY si esce a piedi e con la metro o con gli autobus si cerca di arrivare il più vicino possibile alla vostra meta. La dinamica del tragitto è perciò questa: percorro qualche isolato fino alla subway station, percorro qualche altro isolato per raggiungere il posto una volta riemersa da sottoterra, già che sono in zona vado fino a 2/3 isolati di qua piuttosto che di là per andare a vedere quel posto di cui mi hanno tanto parlato. Considerate poi che alle volte rimani in zona abitazione e che sia per curiosità che per voglia di fare un po' di moto preferisci andare a piedi invece che prendere la subway. Va da sé che in entrambi i casi si fa presto a fare chilometri e se succede che quando esci da un negozio ha iniziato a piovere e tu non hai un ombrello nella borsa hai due sole possibilità: continui imperterrito nel tuo cammino (che magari ha subito una variazione e ora ti porta verso casa) sperando che spiova in fretta e che te la cavi con solo poche gocce sui vestiti, oppure trovi rifugio sotto i tendoni dei negozi piuttosto che negli ingressi delle case.
Oppure decidi di seguire il piano C... continui a camminare fino alla più vicina fermata della metro (e già fin qui hai le gocce di pioggia che dai capelli scendono a solcarti la faccia), prendi la metro fino alla fermata successiva (e già ti hanno guardato male in 2 o 3 chiedendosi quale nuova moda volessi iniziare non asciugandomi dopo essermi fatta la doccia) , prima di riemergere a cielo aperto aspetti che diminuisca l'intensità di caduta acqua (per fortuna questa volta non sei sola), fai un piccolo tragitto fino al negozio all'angolo dove devi prendere le noci per la cena (golosa si, non di tutto però), riesci convinta che "tanto ora smette", cerchi rifugio nel primo androne di condominio che trovi perché proprio "fino a casa con tutta quest'acqua chi ci arriva?", aspetti che spiova (circa 10 minuti più tardi), e con i raggi di sole che ti asciugano le gocce sul viso fischiettando torni a casa.
Che dite, meglio metterlo l'ombrello nella borsa?

Bagnata quasi fino alle mutande
vostra
Claire Bennì

ps la seconda lezione nel prossimo post, altrimenti vi annoio troppo :)

sabato 25 luglio 2009

3, 2, 1, via!

Ok gente, si parte!
Sono atterrata ieri qui nella grande mela e ora la grande avventura inizierà!
Questo week end lo passerò a sistemarmi nella mia nuova location nell'Upper West Side, sulla 93esima e lunedì, proprio lunedì, comincerò il mio lavoro ufficiale (sì, quello part time e non retribuito :( ). Se sono pronta? Direi di sì anche se mi sembra di essermi dimenticata tutto l'inglese che avevo migliorato... vabbè dai, si tratterà di rifarci un attimo l'orecchio e di resettare il mio cervello sulla lingua inglese - ieri sera per strada stavo andando a sbattere contro una signora e le ho detto "Scusi"... del resto appena rientrata in Italia non facevo altro che dire "Sorry, sorry". Direi che è un male da poco.

Di nuovo dall'altra parte del mondo a raccontarvi storie
vostra

Chiara

martedì 21 luglio 2009

Ce la faranno i nostri eroi?

Signori e signore sono lieta di annunciarvi che finalmente, dopo quasi 3 mesi, sono riuscita ad avere il visto J1 di 6 mesi + 30 giorni e che quindi il 24 luglio ritorno a New York! Ci rimarrò fino al 26 di febbraio, per ora, e poi vedremo che succederà - giusto per i diritti di cronaca il mio visto é estendibile fino a 18 mesi dalla data di emissione, quindi se troverò una situazione analoga a quella che avrò nei prossimi mesi (stage) posso richiedere l'estensione... ma é presto per fare programmi cosi a lungo termine.
Ovviamente questo blog sarà nuovamente il tramite tra me e voi e quindi diamo il via alle danze e cominciamo con i racconti!

Yeah!