sabato 28 febbraio 2009

Domani e' un altro giorno

Carissimi

il mese di febbraio e' oramai giunto al termine e da domani, primo marzo, per me non comincera' solo un nuovo mese, ma anche una nuova vita. Si' perche' domani mi trasferiro' nella mia nuova, ma temporanea, casa. Sara' tutto piu' duro, niente piu' spesa fatta, niente piu' cena pronta, una persona sconosciuta con cui dividere casa, ma sapete cosa? Non vedo l'ora, perche' la liberta' non ha prezzo e ne sentivo la mancanza!



Un breve resoconto di questo mese:

mezzi di trasporto: aerei (2), autobus e subway (come se piovessero), taxi (solo 2 con Marisa), macchina (solo come passeggiera)

persone nuove conosciute: Marisa & family (comprese le impiegate dell'ufficio di Lenny), 3 amici di facebook, Adua & tutti i compagni di corso, il gruppo del meet-up italiano, alcuni personaggi dell'Ist. Italiano di Cultura

uscite mondane serali: molto fiche, ma per il momento solo 2 + 1/2 per questioni logistiche di rientro pericoloso in tarda serata

cibo: in casa di Marisa si mangia all'italiana, con tanta verdura e tutto condito con olio d'oliva, tutto molto good

attivita' fisica: soprattutto camminate, poco (troppo poco) nuoto

animali: la gatta di Marisa (molto affettuosa, ma un po' impaurita dagli esseri umani), scoiattoli in ogni pezzo verde di Manhattan

inglese: lo parlo ancora troppo poco (Marisa mi parla in italiano) percio' pochi miglioramenti

lavoro: fin'ora ho fatto la segretaria tutto fare, da domani si vedra' :-)

A bientot

Claire

giovedì 26 febbraio 2009

Errata corrige

Scusate me devo correggere almeno due errori che ho fatto (gli altri, se ci sono, mi sono sfuggiti);
- "Je vous enbrasse" va corretto con "Je vous embrasse"
- Eddie si chiama Murphy e non Murphie

Au revoir

E' tempo di verita'

Direi che questa suspance (vi assicuro non premeditata, solo sono stata un po' indaffarata) sulla mia questione casa puo' terminare e posso percio' rivelarvi dove mi trasferiro' per il prossimi due mesi.
Rullo di tamburi, prego... eeeeeeeeeeeeehhhhhhhhh AD ASTORIA, nel Queens! Ebbene si', proprio nel Queens dove il buon vecchio Eddie Murphie si trasferi' in cerca di moglie nel film "Il principe cerca moglie". Beh, ora e' un po' piu' carino rispetto a come veniva ritratto nel film, anyway, questo e' quello che passa il convento! Astoria e' riuscito ad aggiudicarsi la vittoria per tutta una serie di ragioni tra cui:
- la mia futura coinquilina e' una fashion designer (sara' mica un segno del destino?)
- il secondo abitante della casa e' un gatto
- il vicianto e' tranquillo (famigliole con prole)
- sono ad un blocco e mezzo dalla fermata della metro
- all'angolo c'e' la lavanderia a gettoni (si perche' nelle microscopiche case di New York non c'e' spazio per la lavatrice - bisognera' che dedichi un post solo agli appartamenti newyorkesi)
- all'angolo opposto un market
Che altro dire? Chi vivra' vedra'!

Je vous enbrasse

ps oggi pomeriggio ho cominciato la ricerca di un lavoro come cameriera, signori e' davvero dura! Al momento 1 a 0 per ny, palla al centro. Mandatemi pensieri positivi, ne ho bisogno!

mercoledì 25 febbraio 2009

Usi e costumi

Oggi (che per voi lettori sara' gia' ieri) andando in giro per Manhattan alla ricerca della stanza perfetta, ho incrociato un sacco di persone con un segno nero in fronte e continuavo a scervellarmi su cosa significasse immaginando qualche strano rito che fosse avvenuto in forma pubblica in un qualche luogo aperto della city. Per fortuna Benedetta mi ha illuminato (ero da lei per un caffe' - Benedetta appartiene al mio gruppo di amici contattati via mail e che pian piano sto incontrando): e' il mercoledi' delle ceneri e se vai a messa poi il prete, quando ti benedice, ti fa il segno della croce in fronte con dito intinto di cenere. Ma ti pare che poi debbano tenersi sto segno in fronte tutto il giorno? Eccentrici questi americani!

Sempre pronta a cogliere gli usi e i costumi di questo popolo
vostra
Claire (come suona? troppo sofisticato tipo "alzo il mignolo quando bevo il caffe' "?)

Che dilemma amletico!

La vicenda casa si sta per concludere e la scelta dovra' essere fatta tra una minuscola stanza in Manhattan senza guardaroba al secondo piano di un building abbastanza trasandato nell'Eastside sulla 13esima, ed una stanza piu' che accogliente ad Astoria, nel Queens a soli 15 min di subway da Time Square. E' inutile che vi dica che le due possibilita' non differiscono solo nella forma, ma anche nella sostanza, ovvero la prima e' ben piu' cara della seconda... anyway, domani vi comunichero' il verdetto finale... io in cuor mio ho gia' deciso, ma per scaramanzia aspetto di parlare con la mia futura compagna di appartamento per dare notizie certe.

As usual, I love you all

martedì 24 febbraio 2009

Aaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhh!

BASTAAAAAAAAAAA!
Non ne posso piu'! Tutti in questa casa vogliono dire la loro su dove andare a stare e quando devo spendere! Aneposspio'! Io sono abituata solo a due genitori non ad una madre piu' apprensiva della mia, ad un fratello maggiore, alla governante e chi piu' ne ha piu' ne metta! BASTA! LASCETIMI SBAGLIARE IN PACE, se proprio devo sbagliare, OK?

Vi prego sostenetemi almeno voi, pubblico italiano!


Alla tele stanno trasmettendo il discorso di Obama, una standing ovation di applausi a profusione!

lunedì 23 febbraio 2009

Tornando da scuola

Mai mi sarei immaginata che un giorno avrei pronunciato queste parole: "quanto mi sono divertita questa sera a scuola!". Si' perche' il corso di Accessories si sta rivelando molto piu' interessante di quanto non potessi immaginare!
Questa sera, nostra seconda lezione, siamo entrati ancora piu' nel vivo della materia e abbiamo realizziato il cappello che ci vedate in testa - davvero funny - poi, sara' perche' siamo pochi (4 studenti anche se nella foto sembriamo solo 3 - quella con il cappello arancione e' Adua, l'insegnante), sara' perche' c'e' feeling, ci siamo ritrovati, mentre tagliavamo, imbastivamo e cucivamo, a chiacchierare come fossimo 5 amici al bar, prima degli oscar, poi dei film in generale ed infine siamo arrivati a raccontare le nostre vite passate, presenti e future. E c'era davvero da prendere appunti!
La storia di James e' quella che mi ha colpito di piu': suo padre era alcolizzato, sua madre non era andata a scuola, lui e' cresciuto per strada. Ha detto: <> James ha 35 anni, 1 moglie, 4 figli e 1 progetto molto ambizioso per il suo futuro.
Che questo racconto ci serva di lezione.

Have a nice day.

sabato 21 febbraio 2009

Non so proprio come dirvelo

Tutti voi sapete che alla fine ho accettato la proposta di Marisa di rimane a lavorare part time da lei in cambio di vitto e alloggio, ma non sapete come ho interiorizzato la questione.
Vi assicuro che non e' stato facile, perche' se fino a poco tempo fa vivevo da sola, dovendo rendere conto di quello che facevo solo a me stessa, ora mi ritrovavo a vivere con una intera e sconosciuta famiglia per la quale io ero vista come un'ospite/figlia, e per di piu' mi ritrovavo a lavorare con uno dei suoi componenti; quindi dovevo rendere conto dove andavo, a che ora tornavo, cosa facevo e, cosa anche peggiore, il tempo lavorativo tendeva a mescolarsi con quello privato. In altre parole una vera rivoluzione!
Ma, nonostante questo, dovendomi far andare bene questa situazione per un po', cercavo di dare maggiore risalto agli aspetti positivi e di minimizzare quelli negativi.
Ora, questo mio intento e' inizialmente riuscito, ma man mano che passavano i giorni (lo so che sono passate solo due settimane, ma a me sambra gia' un'etarnita') una vocina dentro di me continuava a picchiettarmi il cervello dicendomi che questa mia condizione non si poteva prolungare per mesi.
Oggi, mentre in autobus tornavo da scuola, dopo aver parlato a lungo con Adua, la mia insegnante, su come io dovessi assolutamente vivermi di piu' New York, perche' cio' che separa New York da Union City, non e' il fiume Hudson, ma bensi' un abisso culturale ENORME (giuro, non sto esagerando) quella vocina dentro di me scalpitava come ancora non aveva fatto fin ora e per quella lunghissima mezz'ora non riuscivo a dirmi altro che "Questo posto proprio non fa per te! Questo posto proprio non fa per te! QUESTO POSTO PROPRIO NON FA PER TE!".
Una volta a casa, Marisa mi dice che mi deve parlare della nostra situazione lavorativa, mi fa sedere e comincia a spiegarmi che non sono la persona che fa per lei, e che percio' e' meglio se mi trovo un'altra sistemazione e un'altro lavoro. Sapete cosa? Non aspettavo altro! Neanche lo sapevo, ma e' davvero quello che speravo succedesse, ovvero che fosse lei a capire che io qua ci stavo come i cavoli a merenda.
Percio' adesso che ho voluto la biciletta mi tocchera' pedalare!

Pronta a cambiare di nuovo, sempre vostra, Chiara

giovedì 19 febbraio 2009

Qualche chicca

Ho cominciato ad andare in piscina con il marito della signora, Lenny, e siamo gia' al secondo allenamento in una settimana. Volete ridere? Mi sono ritrovata a dare lezioni di nuoto e se la prima volta il mio allievo era appunto il marito di Marisa, questa sera abbiamo arruolato anche un suo amico di corsa (si' perche' Lenny e' un corridore) il quale pero' parla solo inglese e spagnolo... percio' io spiego a Lenny le cose meta' in inglese e meta' in italiano, lui poi le traduce all'altro in inglese... insomma c'e' da ridere :-).

Ma alla fine ancora non vi ho parlato di uncle Peter!
Uncle Peter e' il fratello di Marisa, un signore di altri tempi, distinto, elegante, con la battuta pronta, ma che ha il cuore spezzato e che se comincia a raccontarti le cose piu' personali della sua vita si commuove e piange senza vergogna (la moglie lo ha lasciato dopo ben 58 anni tra matrimonio e fidanzamento, can you believe it?). Quando gli chiedo un favore mi dice sempre "For you? I'll do everything!", che tesoro! Ho trovato il mio nonno d'America!

Abbracci allo sciroppo d'acero

Un po' di America

My dears
e' arrivato il momento che vi racconti un po' questa America in cui mi trovo a vivere.

Non passa giorno in cui nei talk show non si parli di questa signora che ha avuto, in seguito ad una fecondazione in vitro, 8 gemelli e che li abbia avuti pur essendo gia' madre di 6 figli. Ad aggravare tutta la questione c'e' il fatto che non ha marito, o per lo meno non ce l'ha piu', quindi e' sola con 14 figli. Come potrete ben immaginare le immagini che scorrono sullo schermo sono abbastanza impressionanti, mostrando gli otto scricciolini intubati nelle incubatrici o la sua spropositata pancia al termine della gravidanza. Tutta l'America si sta interrogando sull'eticita' della scelta di questa donna e tutta l'America si sta domandando come fara' questa donna, sola, a mantenere 14 figli. Questa sera a colorire la discussione e' stata intervistata una coppia che ha ben 18 figli (per la cronaca i numeri sono: 18 figli in 18 anni)... ma queste cose succedono anche in Italia? Let me know, please.

Baci a stelle e strisce

mercoledì 18 febbraio 2009

Approffittando di questi pochi venti minuti

Carissimi
le sorti del mio pc sono ancora a me oscure... so solo che deve essere visitato da un amico informatico del figlio della signora, ma ancora l'incontro non c'e' stato, percio' tutto tace... incrociamo le dita!
Nel frattempo usufruisco della postazione CdM (camera di Marisa) nei ritagli di tempo in cui non e' occupata.

Ma veniamo a noi! Non so davvero da dove cominciare... se raccontarvi di uncle Peter o se darvi la breaking news dell'ultima ora. Uncle Peter puo' aspettare, la breaking news invece mi sta bollendo dentro, percio': mi sono iscritta al corso di "Accessories" al Bergen College del NJ!

L'antefatto e' questo: due giorni fa, scesa in cucina per la colazione, trovo sul tavolo il disegno di un vestito da sera. Lo guardo stupita e chiedo a Marisa se lo avesse fatto lei - Si', si' - dice - poi una mia amica me lo deve fare... una mia amica che insegna alla FIT (Fashion Institute of Tecnology, NYC) - io strabiglio gli occhi e chiedo maggiori informazioni, spiegando che una delle tante idee che avrei in mente per il mio futuro e' quella di fare la "costume designer". Non meno di due ore dopo stavamo telefonando ad Adua, ex insegnante della FIT, attuale insegnante al Bergen College, la quale mi ha spiegato che i corsi sarebbero cominciati proprio questa settimana e che quindi ero ancora in tempo ad iscrivermi. Detto fatto! Questa sera sono andata al corso insieme a lei e ho partecipato alla mia prima lezione... signori miei che meraviglia! E vi diro' di piu', ho fatto la mia porca figura (scute la brutalita' dell'espressione, ma non me ne sono venute di altrettanto incalzanti)!
Se riesco a scansionare i miei disegni li inserisco, altrimenti via alla vostra immaginazione :-).

I love you all!

ps nel frattempo e' arrivato il mio salvatore, gli ho chiesto di fare il miracolo... pregate gente, pregate!

Huston abbiamo un problema

Miei carissimi lettori,

sono veramente mortificata, ma vi devo dare una brutta notizia (forse piu' brutta per me che per voi, ma voi di conseguenza ne siete coinvolti): il mio pc e' caput! Ieri ci ho lavorato quasi tutto il giorno, ma ieri sera, pronta a darvi buone nuove sulla mia vita qua, il signorino proprio non e' partito... mi e' pure sembrato di aver visto qualche immagine strana prima della definitiva dead line, tipo un folletto che mi faceva maramao... no in realta' nulla di nulla, dopo aver premuto il pulsantino solo il nero dello schermo e il silenzio di una macchina che non parte :-(.

Ora scrivo dal pc della signora (che e' collocato nella sua camera da letto) e sto gia' pensando ad un piano B che compensi questa grave perdita... mi sento persa, mi sembra di essere isolata senza internet, di non avere piu' il legame con il resto del mondo e soprattutto con voi... aiuto! Non abbandonatemi sola in mezzo agli USA, ok?

Spero di darvi presto notizie migliori!

Un abbraccionissimo

martedì 17 febbraio 2009

In velocita':

- domenica sono stata a passeggio per central park, una vera figata!
- ieri sera sono stata alla presentazione della Innovation valley all'istituto italiano di cultura sulla Park Avenue, un'altra mega figata!

Altro che mordere la grande mela, me la sto divorando!

Non mi sono dimenticata di voi!

Buon giorno carissimi lettori!

Scusate la lunga assenza, ma giuro, non mi sono dimenticata di voi!
Presto saro' di ritorno con tante foto e aneddoti!

Un abbraccione :)

venerdì 13 febbraio 2009

Non mi smentisco mai

Eccomi di nuovo qua per raccontarvi cosa mi è capitato (di veramente tipico della mia vita) il mio primo giovedì sera newyorkese.

Avevo appuntamento con Gianluca (ragazzo forlivese conosciuto via facebook mai incontrato prima, solo scritto) al Lil' Frankies, un ristorante italiano sulla 1st Ave. per partecipare ad una serata dedicata a chi ama parlare in italiano (è un gruppo di persone di diverse nazionalità che per un motivo o per un altro parlano italiano e che ogni tot si incontra). Serata molto piacevole passata a suon di pizza e animata discussione "usi e costumi delll'italiano medio vs apertura mentale", io e gianluca da una parte, alan from San Benedetto del Tronto dall'altra.
- e fin qui nulla di strano (almeno non troppo) -
A fine serata, poco prima di salutarci, Juan, l'organizzatore dell'evento, comincia a raccontare di questi suoi amici italiani che avevano aperto una piadineria a nyc, di quanto erano stati pazzi ad arrivare fin qua senza sapere l'inglese, di quanto però le cose gli stiano andando bene al punto che devo aprirne una seconda, etc, etc... ma non era lo stesso Giovanni, ex collega di una mia amica, che io avevo contattato, non più tardi di novembre, per sapere se aveva bisogno di un'aiutante? Quanto è piccola NY!

Bacci

Prima di continuare

...vi vorrei ringraziare tutti per l'affetto che mi state già dimostrando dopo solo pochi gg dalla mia partenza... vorrei avere il tempo per rispondere singolarmente ad ognuno di voi, ma ancora per ora non riesco, ma vedrò di farlo pian piano nei prox gg :-)

mercoledì 11 febbraio 2009

...dimenticavo...

Oggi pomeriggio sono stata finalmente nella city... gente che emozione! Mi ci sento proprio come nelle mie mutande in questa citta'!
A dirla tutta e' come se nell'estate del 2006, quando ero qua in vacanza, avessi rimasto un conto in sospeso con questa citta' e ora lo sto saldando in pareggio... mi spiego meglio. L'altra volta io avevo perso, non avevo avuto quello che mi aspettavo perche' non ero abbastanza forte e non ero pronta a saperla cogliere per quello che e' (come ben saprete in amore si accetta tutto dell'amato, il bello e il brutto); ora invece sento che gia' ho il mio compenso, ora so di amare questa citta' e penso che riusciro' a coglierne la parte piu' frizzante, viva e stimolante.
NY, sono tua!

Incrociate le dita affinche' questa sensazione non venga smentita da un qualsivoglia imprevisto :-)

Ma arriviamo ai dettagli...

Premesso che ho accettato l'offerta della signora, vorrei raccontarvi dove sono capitata.

Forse non vi ho detto che la signora, che d'ora in poi chiamero' Marisa (per una vaga somiglianza con Marisa Laurito anche se siciliana e non napoletana), e' una cantante lirica; come spesso accade per le persone che hanno una spiccata personalita', la casa riflette lo stile che uno si sente proprio, ed essendo Marisa una di queste persone, casa sua, ovvero la mia attuale dimora, riflette in pieno il suo essere cantante di cotante opere: preziosita' dei materiali quali la radica, ricchezza di ornamenti quali pizzi e merletti, abbondanza di mobili quali poltrone con poggiapiedi non utilizzati so non dal gatto. E' veramente incredibile quello che sto vivendo: dalla finestra osservo il moderno skyline della city, ma intorno a me c'e' una casa che parla di altre epoche e che in tanti piccoli dettagli ripercorre la storia delle famiglie americane, dagli anni 50 stile Happy Days, fino ai giorni nostri. Forse per riuscire ad essere sintetica non sono stata abbastanza esauriente, ma appena riesco vi mando alcune foto cosi' tutto sara' piu' chiaro.

Continuo ad abbracciarvi :-)

martedì 10 febbraio 2009

...ho gia' vinto

Carissimi/e
finalmente riesco a mandarvi informazionii dettagliate su quello che mi sta succedendo oltre oceano.

Il viaggio e' andato molto bene, gli aerei puntuali e nessuna turbolenza.
Sono partita dall'Italia godendomi un'alba mozzafiato che dipingeva il cielo striato da nuvole plumbee di rosso carminio e sono arrivata a ny nel primo pomeriggio ora locale con un caldo sole quasi primaverile (ovviamente a londra pioveva).
Mi ci sono poi volute ben 2 ore per andare dall'aeroporto fino a destinazione dalla signora che mi ospita, ma il viaggio e' stato inaspettatamente molto emozionante... osservando prima la periferia, poi lo skyline ed infine gli imponenti grattacieli un pensiero dal profondo delle mie viscere e' sorto spontaneo: io ho gia' vinto! Si' perche' non vi nego che la paura che questa avventura si rivelasse un vero e proprio flop mi e' balenata non poche volte e ancora e' presto per fare qualsiasi tipo di prognostico, ma sapete che vi dico? Non importa quel che sara', io ho gia' vinto per il solo fatto di essere qui! In questi mesi, quando raccontavo che sarei partita, si', ci credevo e si', avendo comprato il biglietto sapevo che sarebbe successo, ma nel profondo, deep inside of me, pensavo che un qualsiasi evento (anche non dipendente da me) me lo avrebbe impedito... e invece no! Sono qui! Proprio a NY! Evviva!
No, beh, ecco... mi tocca fare una puntualizzazione... ad essere sinceri ny per ora la vedo solo dalla finestra di camera mia, ma domani andro' (FINALMENTE) in the city e me la godro' piu' che posso! Sempre per essere precisi e per raccontarvi tutto, ma proprio tutto, la signora che mi ospita mi ha proposto una sorta di locazione alla pari: io lavoro per lei 4 ore al giorno, e lei mi da vitto e alloggio gratis. Voi che dite, accetto? Boh, per ora sono in ballo, poi vediamo come va... nel frattempo andro' un po' in giro.

C'est tous mes amis.
Je vous embrasse.

ps ho ammazzato il tempo della traversata a suon di film e per la cronaca ho visto una commedia con Meg Rayan che per riscattarsi dal tradimento del marito si mette a fare la stilista, e il film che racconta la storia di Edith Piaf... scesa dall'aereo canticchiando "la vie en rose" gia' pensavo alla mia prima sfilata :-)

domenica 1 febbraio 2009

- 8

Signori e signore ben ritrovati!

Sono lieta di annunciarvi che è ufficialmente iniziato il countdown e al momento siamo a - 8 gg dalla partenza, - 7 gg dalla dipartita dalla mia casetta, - 0 gg dalla fusione del mio cervello. Seriamente parlando alla fusione ancora non ci sono arrivata, ma se non comincio a dormire un po' di più, la prima settimana a NY la passerò a dormire. Qualcuno saprebbe consigliarmi qualche rimedio della nonna efficace?

Vi abbraccio