sabato 2 ottobre 2010

Nel bene e nel male

Vi scrivo in uno dei momenti più difficili di questa mia avventura, l'avventura della food designer.
Dopo ben 12 giorni di intenso lavoro consecutivo, con lunghe serate passate in uffico e lunghe trasferte in New Jersey, solo perchè ho prodotto un vassoio che non è piaciuto al Capo (proprietario della ditta), le mie doti di designer sono state messe in discussione e mi è stato chiesto di produrre una nuova fantasmagorica serie di vasssoi per lunedì... impresa questa del tutto eccezionale e quasi impossibile considerando che mi spetta comunque per prima cosa di portare a termine il mio lavoro (ovvero prendersi cura dei parties). Quindi se stavo amabilmente pregustando il week end, tutto resettato e cancellato... mi è toccato e mi tocca lavorare (ed è il secondo week end already!) pure il sabato e la domenica :(...
Sono a pezzi, sono arrabbiata, sono vendicativa, sono stanca morta... stasera ho visto un'amica che non vedevo da un po' e mi ha detto: "Chia', c'hai una faccia...!" E te lo dico! Lavoro come non mai, non dormo abbastanza, ho la schiena a pezzi... che posso farci? Ma la cosa che mi prova di più è che per un errore è stato cancellato tutto quello che di buono avevo fatto... ma vi rendete conto? Non sta nè in cielo nè in terra! E se fino ad ora mi ero fatto il mazzo, non è abbastanza e devo piegarmi in due e continuare a lsvorare come un mulo... mi stanno mettendo alla prova credo... mi stanno tirando come fossi una corda di violino... spero solo di non rompermi... i mie nervi sono già alla frutta!

vostra vorrei-essere-nata-pìù-menefreghista
Chiara

giovedì 2 settembre 2010

Dedica

Voglio condividere con voi le battute di un film che ho appena visto... perché in questo momento, di fronte alla pila di scatoloni in cui è raccolta la mia vita di quest'ultimo anno e mezzo, di fronte al dilemma "dove, come, quando, con chi cercare casa", e dopo un'intensa giornata di lavoro, c'è solo una cosa di cui avrei davvero bisogno...
"Dear baby,
I hope someday somebody wants to hold you for 20 minuts straight,
and that's all they do.
They don't pull away, they don't look at your face, they don't try to kiss you.
All they do is wrap you up in their arms and hold you tight without an ounce of selfishness to it."
(Caro figlio,
spero un giorno qualcuno di voglia abbracciare per 20 minuti consecutivi,
senza fare altro.
Non ti spinge via, non cerca di guardare il tuo volto, non cerca di baciarti.
Tutto quello che fa è di avvolgerti tra le sue braccia e stringerti forte senza un briciolo di egoismo)
da "Waitress"

bye, bye
Chiara

martedì 31 agosto 2010

Traslocare che stress!

Giuro che la prossima volta do' tutto ai poveri!
Lo spostamento ad Harlem è stato abbastanza faticoso e articolato e se penso che a breve dovrò rispostare tutto, mi vien male al cuore.
Da sola non ce la potevo fare - troppa roba! - quindi avevo chiesto al mio collega, Juan Carlos (Carlitos per gli amici), se mi dava una mano. Inizialmente il piano era che il trasloco l'avremmo fatto di domenica, il 29, ma poiché l'appartamento di Sami non era pronto fino a lunedì 30 avevamo rimandato al martedì, il 31. Avevo chiesto a Wilson (colui che al lavoro gestisce spedizioni, furgoni e quant'altro) se potevo prendere il prestito uno dei furgoni e Carlitos l'avrebbe guidato, da casa mia vecchia a quella nuova, poi da là fino al lavoro. Non che io non sappia guidare, ma New York non è proprio come Imola e non mi pareva il caso di battezzare la mia prima guida su suolo americano con un tipo di mezzo che non ho mai guidato. Tutto pareva organizzato, quando lunedì dopo pranzo chiedo a Carlitos come rimanevamo per il giorno dopo. Lui mi fa: "A ma io domani non posso, mi iniziano le lezioni questa settimana... proprio domani!" "COSA?!?!?!?!?!", quindi in due e due quattro ci siamo organizzati per il giorno stesso, da lì a poche ore... peccato io dovessi ancora finire di inscatolare tutta la roba! Ma non è tutto. Sembrava procedere tutto per il meglio, quando Carlitos mi fa "... mi sa che ci dobbiamo sbrigare perché l'ultimo autobus utile per tornare a casa ce l'ho alle 11 (di sera)" - erano le 21:30 e stavamo ancora caricando roba sul furgone, ed il piano prevedeva che lui guidasse fino ad Harlem, mi aiutasse a scaricare la roba, riportasse il furgone in ufficio e poi da lì andasse a prendere l'autobus - in altre parole una MISSION IMPOSSIBLE.
Com'è andata a finire? Che una volta ad Harlem è dovuto correre a prendere la metro, perché altrimenti rischiava di perdere l'autobus.
Quindi io mi sono scaricata tutta la roba da sola... avevo solo 28 scatole/oni, 3 valigie, 5 sporte, il sacco della roba sporca, 1 chitarra, 1 bici, 1 telaio del fouton dell'ikea, 1 computer. Roba da niente insomma. Ci ho messo la bellezza di un'ora e mezzo ed ero sudata come dopo un partita di calcio (io rinomata calciatrice che voi tutti conoscete e ammirate).
E ovviamente questa mattina ho riportato io il furgone al lavoro... ma questo non mi è dispiaciuto affatto, anzi, è stata una figata... ovviamente per evitare il traffico sono partita alle 7, l'alba per NY, mi sono fatta tutta la 5th avenue verso sud passando di fianco al Guggenheim, al Metropolitan, poi giù per la settima passando da Time Square, svolta a destra in Barrow Street e dopo pochi isolati ero arrivata. Che magia guidare un furgone per NY! Unico particolare quasi del tutto irrilevante, avevo parcheggiato in divieto di sosta... per fortuna Wilson è arrivato in tempo e lo ha spostato prima che passassero a lasciare un ticket. Eh sì, tutto è bene quel che finisce bene...

vostra se-mi-va-male-da-food designer-guiderò-furgoni Chiara

...da uptown con furore

Allora, e' ufficiale, ho traslocato! Eh si', dopo ben 1 anno (e vi giuro mi sembrava ieri) mi sono spostata dalla bellissima Lower East Side alla bruttissima Harlem... Ah ah ah ah ah ah! Scherzo! Nessuna delle due e' bella e nessuna delle due e' brutta. Diciamo che il LES (lower east side) mi piaceva molto, ma molto di più' e che Harlem mi piace molto, ma molto di meno... per intenderci il LES e' una delle zone in cui si esce di più' la sera (week end o no che sia), molto giovane, piena di locali, piena di gente artisticamente sui generis (quindi per me very very cool); harlem e' harlem, cosi' come la vedete nei film... molto colorata, sonoricamente e olfattivamente molto stimolante (e si va dagli olii super dolci venduti nei banchini per strada, all'odore della marijuana che qui sembra se la fumino al posto delle sigarette) ma anche un po' quartiere povero... Perché' mi sono spostata allora? E' semplice: casa mia era molto, ma molto piccola (era one bedroom apartement con il living room convertito in seconda camera da letto, ovvero spazio per spaparanzarsi sul divano a guardare la tv o avere gente a cena quasi del tutto inesistente). Per un anno mi e' andata di lusso perché' la mia coinquilina non c'era quasi mai (ha il moroso a pochi isolati e restava a dormire da lui 6 gg su 7), quindi era quasi come vivere da sola. Da settembre pero' lei si trasferiva definitivamente dal moroso, perciò' ho pensato che invece di adeguarmi ad una nuova coinquilina in quella piccolissima casa, era meglio trovarmi una sintemazione Più' consona, confortevole e comoda.
Peccato che questa volta non abbia giocato per niente d'astuzia! Ovvero ho avuto parenti in visita fino al 20 di agosto (e colgo l'occasione per salutarli :)) e quindi mi sono dedicata seriamente alla ricerca della casa solo dopo che se ne erano andati tutti... che equivale a dire che 10 gg non mi sono bastati per trovare una sistemazione decente. Perciò' non mi e' restato altro da fare che chiedere ospitalità' alla mia amica Samira che per l'appunto sta ad Harlem in una casa davvero grande e confortevole (AC, lavatrice, asciugatrice, cucina enorme, etc). E se volete sapere com'e' la casa vi e' sufficiente guardare le foto su fb di tutte le feste a cui di recente sono stata (tipo quella hawaiana). Sara' ed e' una soluzione temporanea, quindi rimanete sintonizzati per saper quale sarà' la prossima location.

vostra molto, ma molto Chiara

domenica 25 luglio 2010

Siamo rimasti un po' indietro...

...con gli aggiornamenti, chiedo perdono, ma sono stata super busy.
La notizia più bomba che ho da darvi (vi prego campane suonate!) è che finalmente ho trovato lavoro, e che lavoro! Sono talmente felice che mi sento di aver vinto la lotteria! E questo è il mio lavoro: food designer, ovvero lavoro nel design department di una delle più rinomate ditte di catering di ny! Cosa faccio di preciso? Scelgo come il cibo che la cucina prepara venga presentato ai parties in base al tipo di richiesta del cliente (moderno, rustico, elegante, monocolore, etc) e la scelta della presentazione varia dal tipo di vassoio a come organizzare gli eventuali tavoli del buffet e tutto quel che ne consegue. Sembra banale, frivolo, inutile, ma vi assicuro che quando si arriva a pagare 300 dollari a testa per quello che da noi verrebbe definito "un semplice rinfresco", il cliente vuole che sia tutto perfetto e che si curi pure il vassoio con cui il cameriere serve le tartine (e ovviamente questo non può essere semplice e scontato come quello che avrebbe potuto usare lui a casa sua). Quindi è tutto un pensare a modi originali ed inusuali con cui ideare nuovi vassoi, come combinarne diversi tipi insieme, etc.
In più cosa super super fica è che lavoro a stretto contatto con i cuochi, tanto stretto che non solo il mio "ufficio" è accanto alla cucina, ma anche "stretto" nel senso che mi rendono partecipe alla creazione dei piatti (questo è super positivo, ma se pensate che quando si cucina qualcosa di nuovo lo si assaggia, la linea potrebbe risentirne). Altra cosa super cool è che oltre all'ideazione dell'allestimento mi spetta spesso anche la realizzazione, soprattutto se si tratta di cose un pelo complesse (e credetemi, diventa tutto complesso quando su un tavolo ci sono più di 3 piatti). Quindi vado in loco (al party) per assicurarmi che tutto venga sistemato come da mia idea... e perciò mi capita di andare in posti super cool che altrimenti non avrei modo di vedere (ad esempio giovedì avevamo un party per la NBC che si svolgeva su una delle terrazze del Rockefeller Center con vista diretta sulla St. Patrick Cathedral!)
Quindi che dire, ho finalmente un lavoro creativo, multitask, attivo, dove posso mettere a frutto tra le altre cose anche la mia italianità (si sa che quando si tratta di cibo gli italiani sono considerati i numeri uno)... spero solo di non prenderci troppo la mano con tutti gli assaggi che mi fanno fare :P!

vostra hey-hi,-my-name-is-Chiara,-I'-m-a-food-designer-:)

martedì 22 giugno 2010

Lo dicevo io che sono avanti

Ieri mattina, mentre andavo in biblioteca per trovare concentrazione e refrigerio ho incrociato un gruppo di bambini sui 5 anni che insieme alle maestre stavano andando al parco. Alcuni di loro stavano cantando una canzone: "We will, we will rock you!". Troppo avanti!

vostra quasi totalmente sciolta dal caldo
Chiara

domenica 13 giugno 2010

Dalle stelle alle stalle

Con indosso il vestito da sera di raso nero, le scarpe con tacco alto color oro ramato e la macchina fotografica in borsa pronta ad immortalare "il momento", giovedì sera sono stata alla cena di gala per i 30 anni della NOIAW (national organization Italian American women) niente popò di meno che al Woldorf Astoria. I biglietti avevano un prezzo di base di 300 dollari e il menù della cena era ideato da Lidia Bastianich, famosa cuoca italiana (per intenderci ha una catena di ristoranti, una linea di prodotti gastronomici, un programma televisivo, innumerevoli libri di cucina, e altro ancora). Io ero lì per recensire l'evento.
Tutta la serata è stata per me sopra le righe... tutte persone molto ma molto facoltose - consoli, onorevoli e commendatori - location da capogiro, cena da gambero rosso. Ma il momento più esilarante c'è stato per me sul finale. Ospiti della serata erano anche Renée Taylor e Joe Bologna, ovvero l'attrice che impersonava zia Assunta della tata Francesca nella sitcom "La tata" con marito (anche'esso attore). Bene, mi ci sono ritrovata in ascensore ad evento finito, faccia faccia con Renée, tanto vicino da poter notare il trucco colato e da poterle contarle le rughe intorno agli occhi. Dopo due battute scambiate con il suo amico sulla natura del cesto che aveva vinto all'asta, si gira verso di me, una veloce squadrata e mi dice "Mi piace il tuo vestito!".
Con fare da furbetta, sussurrandole in un orecchio quasi a svelare un segreto le dico "H&M, 25 dollari!"
e lei "Comprato di recente?" - che spettacolo! Io e la Renée a scambiarci tips su vestiti economici! Wow!
In compenso venerdì sera l'ho passato a raccogliere acqua putrida da sotto il lavello della cucina - tubo rotto in due punti. E sabato mattina a sostituirlo facendo avanti e indietro dall'hardware store ben 3 volte.
Se la prossima volta perdo una scarpetta alla cena di gala è ufficiale, sono la Cenerentola del 2010.

vostra io-che-la-zucca-la-metto-nel-risotto
Chiara

domenica 23 maggio 2010

Pensavo certe cose succedessero solo nei film

Venerdì sera con Stefano, Davide, Elena e Giovanni (vedi post precedente per capire chi sono) siamo andati al Rooftop Films, ovvero la visione di underground movies sul tetto di un palazzo. Nel caso specifico si trattava di 6 cortometraggi e il palazzo era la scuola superiore di design LOMA. Il titolo della serata era Hopelessly Devoted e tutti e sei i cortometraggi erano di carattere romantico. Ad iniziare la serata la performance live di un gruppo locale. La platea era formata da circa 350/400 posti, praticamente tutti pieni.
Prima dell'inizio della proiezione uno degli organizzatori, un ragazzo giovane sulla trentina (forse anche quarantina) è andato sul palco per il discorso di rito: ringraziamenti agli sponsor, ringraziamenti ai partecipanti alla serata, introduzione al tema dei cortometraggi:
"...il tema di questa serata è l'amore, quindi single in cerca di una relazione: per voi potrebbe essere la sera giusta per trovare l'altra metà; persone già in una relazione: dite al vostro partner come vi sentite a proposito della relazione... io ad esempio sono in una relazione e la mia ragazza è qui con me... Jennifer, vieni qui!"
Jennifer è salita sul palco.
"Tu sai quanto io ti amo, che ogni giorno ringrazio di essere con te, che farei tutto per te e so che tu faresti tutto per me..."
Il ragazzo estrae una scatolina nera dalla tasca.
"Jennifer, vuoi sposarmi?"
UUUUUUUAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Da lì in poi ci sono stati 5 minuti di urla, fischi, applausi chi più ne ha più ne metta! Io mi sono commossa e a stento ho trattenuto le lacrime... sono un'inguaribile romantica, lo so, ma vi assicuro che negli anni ho cercato di aprire gli occhi alla realtà: tutte le volte alla fine di un film a lieto fine mi ripetevo che "certe" cose succedono solo nei film e che era bene non cominciare a fantasticare troppo... ma dopo questo episodio come si fa a non fantasticare e a non sperare?

the best dreamer ever
yours Chiara

Giornate esileranti

Provate ad indovinare cosa mi è successo? Giovedì pomeriggio, in passeggiata a Central Park con Amy ho incontrato casualmente un mio amico imolese qui in vacanza! Unbilievable! Lui e il suo amico erano seduti su una panchina della passeggiata intorno ad uno dei laghetti. Mentre passavo mi sono girata verso di loro distrattamente, loro erano impegnati a controllare le foto fatte quindi nemmeno mi guardavano e... eppure quello mi sembra Stefano, e il suo amico è sicuramente di Imola perché ha una faccia conosciuta... Stefano! Non ci posso credere: ma cosa ci fai qui? Che storia!
E non è finita qui! Il giorno dopo mi sono incontrata con l'amica di un'amica qui in viaggio di nozze e:
1- conoscevo il marito senza sapere che fosse suo marito (beh, sì, fino ad una settimana fa era il suo moroso, ma la sostanza non cambia)
2- parlando di Stefano e dell'amico (Davide), è venuto fuori che loro li conoscevano di vista e che 2 giorni prima li avevano incontrati al MOMA

Ma non ha dell'incredibile che in una città grande quanto NY capitino queste cose?
Inutile dirvi che il venerdì sera siamo usciti tutti e 5 insieme :).

Inconsapevolmente capace di grandi magie
vostra maga chiarì

mercoledì 5 maggio 2010

No words!

Ok, lo aspettavo da tempo ma non ero pronta!
Stavo rientrando da una bevuta con le amiche, ero ferma al semaforo in attesa del mio verde e "SBANG"! Una brusca frenata di macchina seguita a ruota da un botto! Mi sono girata e in quel mentre la scena si stava svolgendo sotto i miei occhi: un taxi, nel voltare a destra, ha centrato in pieno un ciclista che stava ora rotolando sull'asfalto. Neanche a farlo apposta avevo appena preso il cellulare dalla borsa per controllare eventuali messaggi ed ero pronta a chiamare il 911. Guardavo con attenzione la scena per capire in che condizioni versava il ciclista... ma è successo l'inaspettato: quando ha finito di rotolare il ragazzo si è alzato ed ha saltato! Sì, vi giuro non sto scherzando, HA FATTO UN SALTO! Io lo davo già per morto o comunque ferito in un qualche modo... nulla, saltava come uno stambecco. Chi era sul marciapiede ha pure applaudito e fischiato. Ha fatto qualche altro salto, un po' di stretching, ha agitato il braccio per aria, poi è andato in mezzo all'incrocio a recuperare la scarpa che gli era volata via nell'urto.
Non mi sembrava più il caso di chiamare il 911... quello era più vivo di me e nel frattempo si era creata una discreta folla a bordo strada, quindi eventualmente lo avrebbero soccorso loro... ma vi rendete conto! Quello faceva festa come a dire "tu taxista di merda che non mi hai visto ma mi hai centrato... ho vinto io! Mi sono alzato e non solo cammino, salto pure!" - gente, siamo in guerra! Taxisti vs ciclisti! Sono preoccupata, domani vado a comprarmi il caschetto!

vostra ...

How hot it is!

Pare sia arrivata l'estate tutto d'un colpo. Inutile che stia qui a ripetere le solite frasi fatte del tipo "non ci sono più le mezze stagioni" e via discorrendo, ma così è. In questi giorni abbiamo avuto temperature estive con picchi fino a 30 gradi. Evvabeh! Che ci volete fare, questo è quello che passa il convento.
Io però avevo ancora i maglioni di lana e i pantaloni di velluto nel mio pseudo armadio. Bene, mi ci è voluta una serata intera per fare il cambio e a dirla tutta per ora ho solo riposto tutto l'estivo sui ripiani abbastanza alla rinfusa, senza un preciso ordine logico... quindi presto ci sarà la seconda puntata del cambio armadio... se va come per l'invernale ciò accadrà in uno schizzo di follia post serata mondana - che ci volete fare, l'età avanza e l'arteriosclerosi pure :).
Comunque è stata una serata delirante e per fortuna non c'erano testimoni... avrebbero potuto rischiare la morte per soffocamento dopo essere stati sommersi dai vestiti! Vi mando un collage di quello che era della mia stanza... lascio a voi i commenti.

in versione estiva
vostra au-clair-de-la-lune

Quali nuove

Con molto piacere vi annuncio che finalmente, dopo ben 7 mesi e mezzo di lavoro da Armani, mi hanno dato la divisa: niente popo' di meno che un tailleur con pantaloni nero, tutto ovviamente firmato Giorgio Armani! Ad essere precisi non è ancora mio e non lo sarà fino alla prossima stagione quando ci verrà data una nuova divisa. In quel momento potrò' decidere se me lo voglio tenere o se glielo rendo in cambio appunto della nuova divisa - tenerselo vuol dire pagarlo... ma gente, è un affare: per 165 dollari mi porto a casa tutto il completo compreso di scarpe! Certo è che da qui a 6 mesi non sarà proprio del tutto nuovo... considerate però che da cartellino la giacca costerebbe $ 2125! WoW, cifre da capogiro! Beh, io penso che farò uno sforzettino e farò uscire i soldini dalla tasca, che dite?

vostra ultrafirmata fashionista ChIaRa

lunedì 26 aprile 2010

Il gatto e la volpe

Eccomi appena sbarcata nuovamente a ny che mi sono imbattuta nel gatto e la volpe.
Ero ancora all'aeroporto di Newark (NJ), avevo recuperato tutti i bagagli ed ero alla ricerca del treno che mi portasse a Manhattan. Salgo in ascensore, chiedo conferma al tipo salito prima di me del piano a cui scendere per trovare il treno e questo mi dice: "Se devi andare a Manhattan, perché non prendi lo shuttle invece del treno? E' molto più comodo, è qui di fronte e ti porta direttamente a destinazione!". Io ero apparecchiata con due valige, la chitarra sulle spalle, stanca che la metà bastava, non c'ho pensato due volte - le parole "ti porta direttamente a destinazione" mi hanno stregato (se avessi preso il treno avrei poi dovuto prendere un taxi fino a casa) - e mi sono lasciata convincere! Pessima, pessima idea! Prima di trovare uno shuttle che partisse mi sono girata la pensilina 3/4 volte, avanti e indietro con tutti i bagagli al seguito, una volta partito si è dovuto fermare ben 2 volte a recuperare altri passeggeri, per strada c'era molto traffico verso Manhattan - era pur sempre sabato sera! Quindi in conclusione sono arrivata a casa alle 20:30, ovvero dopo ben 2 ore e mezzo da quando ero partita dall'aeroporto! Se avessi preso il treno non ci sarebbero state file, nessuno stop intermedio a recuperare altri passeggeri, nessuna mancia da lasciare. Insomma, se non avessi dato retta al gatto e alla volpe e avessi continuato per la mia strada sarebbe stato meglio.
Morale: non perdere mai di vista il tuo obiettivo, non illuderti che prendere una scorciatoia possa essere la soluzione migliore, anche perché spesso le scorciatoie non sono davvero tali.

Ok, avete ragione, si trattava solo di aver sbagliato a scegliere il mezzo di trasporto verso casa, non certo di una scelta per la vita... ma per me è stato molto indicativo questo episodio... il mondo è pieno di gatti e volpi e bisogna fare molta attenzione... meglio accorgersene su cose futili e banali come questa così che quando arrivano questioni più grosse non ci si fa fregare! O almeno ci si prova!

Nuovamente oltreoceano
vostra Pinoc-chiara

martedì 20 aprile 2010

Ci volevano i vulcani d'Islanda

Sarei dovuta ripartire per New York ieri e invece grazie l'attività del vulcano d'Islanda, sono rimasta bloccata qui a Imola. Il mio volo è stato cancellato, e il primo aereo utile è solo sabato... quindi non mi resta che godere di questa prolungata vacanza... Guarda te se si doveva scomodare pure il vulcano d'Islanda per farmi restare un po' di più! Mah!

Magicamente vostra
Chiara

mercoledì 7 aprile 2010

Rientro in patria

E' oramai solo questione di poche ore e sarò tra voi. Dopo mesi di astinenza dall'Italia faccio rientro in patria per una breve ma intensa "vacanza".
Spero di riuscire a vedervi tutti :).

A prestissimo

yeah!

sabato 20 marzo 2010

It won't rain all the time

E' PRIMAVERA!
E' da martedì che qui a new york, dopo ben 4 giorni di pioggia ininterrotta, finalmente è uscito il sole. E che sole! Ci sono in media 20 gradi durante il giorno, e la sera si sta con la sola giacchetta primaverile... incredibile!
E posso dirvi che sembra arrivata la primavera anche per me... il piano di emergenza sembra abbia cominciato a funzionare e la mia testolina si sta facendo venire idee costruttive per superare questo momento di crisi lavorativa. E ho cominciato a scrivere per un giornale italiano che esce qui a NY, Oggi7 che è l'inserto domenicale di America Oggi. Mi occupo di cultura in generale, quindi vado per mostre di artisti italiani, piuttosto che simposi sul cinema italiano degli anni '60. Insomma una figata! Per ora è tutto a gratis, ma come voi mi insegnate da cosa nasce cosa e comunque mi fa curriculum. Quindi avanti Savoia!

Con nuovo spirito di rinascita
vostra Kiara

lunedì 15 marzo 2010

Sono ancora viva

Ci sono. Vi penso. Vi sogno.
Per me questo blog è il contatto diretto con l'Italia, con casa. E' quel numero di telefono che posso chiamare a qualsiasi ora del giorno o della notte e troverò sempre qualcuno che dall'altra parte risponderà. E' un po' un'ancora di salvezza, una valvola di sfogo, un paracadute nel lancio da un elicottero.
Forse non vi ho mai detto o trasmesso quanto per me sia importante sapervi lì, curiosi di sapere di me, avidi di aneddoti, solidali in quel che mi accade.
Siete i miei fan, i miei supporters, i miei followers.
Sono parecchie settimane che non scrivo e mi sento un po' in colpa per questa mia mancanza.
Non ho scuse questa volta... sono già due settimane che non lavoro più come una matta (sono ufficialmente disoccupata part time), quindi ho tutto il tempo del mondo da dedicarvi. Ma ho una nuvola nera che mi annebbia il cervello... avendo molto tempo, la mia testolina pensa di continuo, e non viene mai distratta da nulla... ma il troppo pensare la rende cattiva, negativa, pessimista... e il tutto porta all'annientamento della voglia di fare, dell'iniziativa, del brio.
Sono più vulnerabile del solito, sono fragile, cerco conforto nel cibo.
Sto attuando un piano di emergenza che a dirla tutta sembra far acqua da tutte le parti, ma per ora la barca ancora non sta affondando, quindi la lascio andare.

A proposito: il 9 aprire rientrerò a casa base per una decina di giorni. Chiamatemi o contattatemi se avete voglia di un abbraccio dal vivo.

Au revoir cher amis

giovedì 28 gennaio 2010

Come se non bastasse

Ieri mi sono presa una vera e propria batosta! Nel senso letterario del termine.
Stavo andando di gran furia a Penn Station, per andare a prendere Isabella, la bimba a cui faccio da babysitter. Era una di quelle mattine ad incastro, della serie passo qui, poi mi fermo là e se per gli e un quarto sono in metro arrivo in tempo. Ecco, per le 11 e un quarto stavo andando a prendere la metro... striscio la carta in una delle entrate con le barre di metallo girevoli di quelle alte, e SBANG! Mi sono presa una sprangata in faccia, di preciso tra il naso e la bocca! Le barre girevoli non hanno girato, mentre io ho continuato la mia corsa contro il tempo.
Vi giuro mi è rimbalzato il cervello nel cranio! Ho indietreggiato... mi sono fermata... avevo i goccioloni agli occhi... con cautela mi sono passata la lingua sui denti per sentire se era tutto a posto e/o se stavo sanguinando... con la stessa cautela mi sono toccata naso e labbra per capire in che stato versavano.
Per fortuna nulla di rotto, né denti né naso, nessun sanguinamento, e nessun labbro a canotto; solo un livido nell'interno del labbro, un leggero mal di testa sia ieri che oggi e un po' di dolore quando mi soffio il naso. Ma ragazzi che shock!
Vedetela come volete, ma io ci leggo un segno del destino che mi dice: slow down! Non correre sempre così! O finirai per ammazzarti!
E' un po' che non vi scrivo e che non vi racconto di me e posso dirvi che non è un bel momento. Sono in ansia pro lavoro (c'è pur sempre l'affitto da pagare a fine mese), sono in ansia pro vita qui (vorrei davvero farcela anche se ancora non so dove sto andando, ma mi sembra di non fare abbastanza, almeno non abbastanza nella direzione giusta... insomma alle volte mi sembra di fare casino e basta) e tutta quest'ansia mi fa correre di qua e correre di là all'inseguimento di 50 dollari in più o di un'occasione per parlare con la tal persona che sarà nel tal posto, per fare networking.
Insomma, alle volte mi sembra di vivere in una giungla.
Ma sapete che vi dico? ORA BASTA! Ora basta vedere il bicchiere mezzo vuoto. Ora basta vedere le cose al negativo! E' come quando mangi molto, più mangi più mangeresti... o quando dormi molto, più dormi più dormiresti. Con il pensiero negativo è uguale. Più pensi che sarà dura, difficile ed impervia una strada, più quella ti si presenterà così. Quindi io ora dico BASTA! D'ora in poi canterò tutte le mattine il ritornello di "L'ombelico del mondo" come fosse un Ave Maria, cercherò di fare solo lo stretto indispensabile senza stressarmi e affannarmi dietro alle cose... e comincerò a pensare che la ruota sta girando a mio favore. Una ragazza che si intende di astrologia mi ha assicurato che da febbraio/marzo ci saranno influenze positive per il mio segno e che già da ora dovrei sentire la positività arrivarmi. Vero o no che sia, io decido di crederci! Oh, là!
Quasi, quasi mi stampo pure un più su una maglietta! Oppure mi faccio un tatuaggio da qualche parte, perché no! No, sto scherzando :), il tatuaggio no. Ma la maglietta potrebbe starci. Oh, mica copiatemi l'idea ;)!

vostra "sono pronta per una nuova era"
forever Chiara, no matter what

lunedì 11 gennaio 2010

La libertà abbaglia

E' mai possibile che nella mia prima domenica libera dopo mesi io preda una storta e mi riduca a casa la sera zoppicando e con le lacrime agli occhi dal dolore? Mi sentivo mongola e rientrando già facevo fantasie splatter su come avrei trovato la mia caviglia una volta tolto lo stivale... viola tendente al blu con nuance verde petrolio e di dimensioni doppie rispetto la compagna di destra.
Per fortuna nulla di tutto ciò ed anzi non era quasi nemmeno gonfia.
Al drugstore mi sono fatta consigliare dall'addetto del reparto medicine, che mi ha dato da fare un impacco, da prendere delle pastiglie per bocca e da spalmare la crema d'arnica... io ho aggiunto il sacchetto di semi di ciliegio scaldato, tenuto a contatto con la zona dolente fino a quanto tornava a temperatura ambiente e oggi sto bene, anzi è quasi passato tutto.
La libertà di questa prima domenica senza lavoro mi ha dato alla testa e guarda che mi succede!

vostra puffo tontolone

E' questione di giorni...

...e dovrebbero arrivarmi i documenti per l'estensione del visto. Eh sì, è proprio così! Sono riuscita ad estendere il visto per un altro anno, perciò fino a gennaio 2011!
Sono contenta, era quello che volevo, ma non nego che i pensieri sono tanti e spesso contradittori... continuo a chiedermi se sto facendo la cosa giusta a stare qua... e per rispondermi sto cercando "il senso" della questione... da questa settimana la mia situazione lavorativa cambia completamente e con essa tutta la prospettiva, quindi se per 6 mesi ho seguito gli eventi (che pur sempre mi ero cercata e che avevo fatto accadere), ora devo trovarne di nuovi e non è semplice. Comunque non dispero e confido nella mia fervida ed inarrestabile mente per trovare "il senso di questa vita".

Un abbraccio
vostra puffo inventore