martedì 31 agosto 2010

Traslocare che stress!

Giuro che la prossima volta do' tutto ai poveri!
Lo spostamento ad Harlem è stato abbastanza faticoso e articolato e se penso che a breve dovrò rispostare tutto, mi vien male al cuore.
Da sola non ce la potevo fare - troppa roba! - quindi avevo chiesto al mio collega, Juan Carlos (Carlitos per gli amici), se mi dava una mano. Inizialmente il piano era che il trasloco l'avremmo fatto di domenica, il 29, ma poiché l'appartamento di Sami non era pronto fino a lunedì 30 avevamo rimandato al martedì, il 31. Avevo chiesto a Wilson (colui che al lavoro gestisce spedizioni, furgoni e quant'altro) se potevo prendere il prestito uno dei furgoni e Carlitos l'avrebbe guidato, da casa mia vecchia a quella nuova, poi da là fino al lavoro. Non che io non sappia guidare, ma New York non è proprio come Imola e non mi pareva il caso di battezzare la mia prima guida su suolo americano con un tipo di mezzo che non ho mai guidato. Tutto pareva organizzato, quando lunedì dopo pranzo chiedo a Carlitos come rimanevamo per il giorno dopo. Lui mi fa: "A ma io domani non posso, mi iniziano le lezioni questa settimana... proprio domani!" "COSA?!?!?!?!?!", quindi in due e due quattro ci siamo organizzati per il giorno stesso, da lì a poche ore... peccato io dovessi ancora finire di inscatolare tutta la roba! Ma non è tutto. Sembrava procedere tutto per il meglio, quando Carlitos mi fa "... mi sa che ci dobbiamo sbrigare perché l'ultimo autobus utile per tornare a casa ce l'ho alle 11 (di sera)" - erano le 21:30 e stavamo ancora caricando roba sul furgone, ed il piano prevedeva che lui guidasse fino ad Harlem, mi aiutasse a scaricare la roba, riportasse il furgone in ufficio e poi da lì andasse a prendere l'autobus - in altre parole una MISSION IMPOSSIBLE.
Com'è andata a finire? Che una volta ad Harlem è dovuto correre a prendere la metro, perché altrimenti rischiava di perdere l'autobus.
Quindi io mi sono scaricata tutta la roba da sola... avevo solo 28 scatole/oni, 3 valigie, 5 sporte, il sacco della roba sporca, 1 chitarra, 1 bici, 1 telaio del fouton dell'ikea, 1 computer. Roba da niente insomma. Ci ho messo la bellezza di un'ora e mezzo ed ero sudata come dopo un partita di calcio (io rinomata calciatrice che voi tutti conoscete e ammirate).
E ovviamente questa mattina ho riportato io il furgone al lavoro... ma questo non mi è dispiaciuto affatto, anzi, è stata una figata... ovviamente per evitare il traffico sono partita alle 7, l'alba per NY, mi sono fatta tutta la 5th avenue verso sud passando di fianco al Guggenheim, al Metropolitan, poi giù per la settima passando da Time Square, svolta a destra in Barrow Street e dopo pochi isolati ero arrivata. Che magia guidare un furgone per NY! Unico particolare quasi del tutto irrilevante, avevo parcheggiato in divieto di sosta... per fortuna Wilson è arrivato in tempo e lo ha spostato prima che passassero a lasciare un ticket. Eh sì, tutto è bene quel che finisce bene...

vostra se-mi-va-male-da-food designer-guiderò-furgoni Chiara

...da uptown con furore

Allora, e' ufficiale, ho traslocato! Eh si', dopo ben 1 anno (e vi giuro mi sembrava ieri) mi sono spostata dalla bellissima Lower East Side alla bruttissima Harlem... Ah ah ah ah ah ah! Scherzo! Nessuna delle due e' bella e nessuna delle due e' brutta. Diciamo che il LES (lower east side) mi piaceva molto, ma molto di più' e che Harlem mi piace molto, ma molto di meno... per intenderci il LES e' una delle zone in cui si esce di più' la sera (week end o no che sia), molto giovane, piena di locali, piena di gente artisticamente sui generis (quindi per me very very cool); harlem e' harlem, cosi' come la vedete nei film... molto colorata, sonoricamente e olfattivamente molto stimolante (e si va dagli olii super dolci venduti nei banchini per strada, all'odore della marijuana che qui sembra se la fumino al posto delle sigarette) ma anche un po' quartiere povero... Perché' mi sono spostata allora? E' semplice: casa mia era molto, ma molto piccola (era one bedroom apartement con il living room convertito in seconda camera da letto, ovvero spazio per spaparanzarsi sul divano a guardare la tv o avere gente a cena quasi del tutto inesistente). Per un anno mi e' andata di lusso perché' la mia coinquilina non c'era quasi mai (ha il moroso a pochi isolati e restava a dormire da lui 6 gg su 7), quindi era quasi come vivere da sola. Da settembre pero' lei si trasferiva definitivamente dal moroso, perciò' ho pensato che invece di adeguarmi ad una nuova coinquilina in quella piccolissima casa, era meglio trovarmi una sintemazione Più' consona, confortevole e comoda.
Peccato che questa volta non abbia giocato per niente d'astuzia! Ovvero ho avuto parenti in visita fino al 20 di agosto (e colgo l'occasione per salutarli :)) e quindi mi sono dedicata seriamente alla ricerca della casa solo dopo che se ne erano andati tutti... che equivale a dire che 10 gg non mi sono bastati per trovare una sistemazione decente. Perciò' non mi e' restato altro da fare che chiedere ospitalità' alla mia amica Samira che per l'appunto sta ad Harlem in una casa davvero grande e confortevole (AC, lavatrice, asciugatrice, cucina enorme, etc). E se volete sapere com'e' la casa vi e' sufficiente guardare le foto su fb di tutte le feste a cui di recente sono stata (tipo quella hawaiana). Sara' ed e' una soluzione temporanea, quindi rimanete sintonizzati per saper quale sarà' la prossima location.

vostra molto, ma molto Chiara